mercoledì 24 febbraio 2010

Arrosto di pollo all'arancia




Ingredienti per 4 persone:

- 1 kg. di petto di pollo
- 2 arance tarocco biologiche
- ½ cipolla bianca di Chioggia
- 30 gr. di burro
- 2 foglie di alloro
- 1 cucchiaio di pinoli
- una spruzzata di Cointreau
- insalatina tipo valeriana
- 1 cucchiaio di pinoli
- olio extra verdine di oliva
- sale e pepe



Esecuzione:legate la carne con alcuni giri di spago da cucina, oppure utilizzate l’apposita retina.
In un tegame fate sciogliere il burro con un filo d’olio extra vergine di oliva, e rosolatevi la cipolla tritata finemente; subito dopo adagiatevi l’arrosto, e fatelo rosolare da tutte le parti, rigirandolo con l’aiuto di una paletta, sino a quando si sarà formata una leggera crosticina. A questo punto salate e pepate e bagnate con il liquore. Lavate con cura le arance, spremete il succo di un’arancia e tagliate a julienne le scorze. Irrorate la carne con il succo accuratamente filtrato, le foglie di alloro, mettete il coperchio e lasciate cuocere a fuoco dolce per circa 30 minuti.Rigirate ed irrorate di tanto in tanto la carne con il fondo di cottura. Trascorso il tempo indicato, aggiungete le scorzette d’arancia e proseguite la cottura a tegame scoperto per altri 25-30 minuti.
Alla fine della cottura sgocciolate la carne e trasferitela sul piatto da portata. Come contorno servite della valeriana con pinoli e cubetti di arance pelati a vivo.
Condite la valeriana con un filo di olio extra vergine di oliva, sale pepe.


Come vino di accompagnamento consiglio un vino bianco: il Traminer aromatico delle Venezie.

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lunedì 22 febbraio 2010

Premio


Questo premio mi è stato donato contemporaneamente da Alessia del blog:http://timoemaggiorana.blogspot.com/ e da Federica del blog: http://notedicioccolato.blogspot.com/ io lo dono a tutto coloro che mi seguono con tanto affetto.
Le 10 cose che mi rendono felice:
* Diocleziano
* la mia famiglia
* le chiacchere con le amiche
* il lavoro
* ascoltare musica
* cucinare
* il mare d'inverno
* coccolare il mio gattino
* osservare gli animali
* la quiete dopo la tempesta
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giovedì 18 febbraio 2010

Radicchio fumè



Ingredienti per 4 persone:
- 4 piccoli cespi di radicchio trevigiano tardivo
- olio extra vergine di oliva
- semi di finocchio
- aghi di rosmarino
- 1 foglia di alloro
- prezzemolo
- 1 spicchio d’aglio
- zucchero di canna
- sale
- pepe rosa in grani



Esecuzione : per prima cosa preparare l’olio aromatizzato che servirà per condire il radicchio fumè. In una ciotola versare l’olio extra vergine di oliva, del prezzemolo tritato, uno spicchio d’aglio intero, sale, pepe rosa in grani e un cucchiaino raso da caffè di zucchero di canna, mescolare, coprire il recipiente e lasciar riposare almeno per 45°. Nel frattempo lavare il radicchio e poi tagliarlo in spicchi; porre sul fuoco un tegame sul cui fondo si porta ad ebollizione poca acqua, si aggiungono i semi di finocchio, gli aghi di rosmarino ( è preferibile usare quelli secchi ) in piccola quantità, ed una foglia di alloro, a questo punto si inserisce la griglia forata di metallo ed il coperchio, e si lascia bollire per 7 minuti circa, poi si toglie il coperchio e s inserisce il radicchio, e si fa cuocere per una decina di minuti , girandolo spesso con una forchetta, senza coperchio. Questo tipo di cottura differisce dalla cottura a vapore in quanto in quanto una volta inserita la verdura, il coperchio non viene più utilizzato, permettendo così al radicchio di rimanere croccante ed mantenere inalterato il suo colore. Trascorso tale periodo si toglie il radicchio dalla griglia, lo si inserisce in una terrina e si versa sopra il condimento precedentemente preparato. Solitamente il radicchio fumè va servito tiepido abbinato a carni di maiale alla griglia, oppure a formaggi stagionati, in entrambi i casi è ottimo l’abbinamento con la polenta grigliata, mais biancoperla.

Ho abbinato a questo piatto del vino rosso: il Cabernet del Veneto Orientale.

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lunedì 15 febbraio 2010

Risotto con carciofi, bresaola e zafferano





Ingredienti per 4 persone:

• 300 gr. di riso arborio• 2 carciofi romaneschi
• 70 gr. di bresaola di manzo
• 1 bustina di zafferano
• 500 ml. di brodo di verdure
• 30 gr. di burro
• ½ limone biologico
• 1 scalogno
• 1 spicchio d’aglio
• prezzemolo e timo
• parmigiano grattugiato
• sale e pepe
• olio extra vergine di oliva








Esecuzione: private i carciofi delle parti esterne più dure, delle punte e della peluria interna, tagliateli a spicchi sottili e metteteli in una ciotola con l’acqua acidulata con il succo del limone.
Fate un soffritto con lo scalogno, l’aglio e il prezzemolo ( tritati finenemente ), unite i carciofi, un pizzico di sale e pepe, e cuocere a fuoco dolce per una decina di minuti. A questo punto aggiungete il riso e fatelo tostare, portare quindi il risotto a cottura, unendo il brodo un mestolo alla volta, mescolando spesso. La bustina con lo zafferano va sciolta in un mestolo di brodo e aggiunta al risotto verso metà cottura del riso. A fuoco spento aggiungere al risotto 4 fettine tritate di bresaola, un pizzico di timo, il burro e il formaggio grana ( nella quantità desiderata. ), far mantecare il tutto.
Decorare il piatto con una fettina di bresaola, dei pezzetti di cuori di carciofo e un rametto di timo.

Come vino ho abbinato a questo piatto un Merlot delle Venezie.


Con questa ricetta partecipo a : "ORO nel PIATTO. 1000 e una ricetta con lo ZAFFERANO"
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mercoledì 10 febbraio 2010

Tagliatelle al ragù


Le tagliatelle al ragù sono state definite dalla rivista “ Cucina Italiana” un piatto tipico “ nazionale”.
Nell'ottobre del 1982 la delegazione di Bologna dell'Accademia Italiana della Cucina ha depositato presso la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Bologna, la ricetta ufficiale del ragù bolognese, allo scopo di garantire la continuità ed il rispetto della tradizione gastronomica bolognese in Italia e nel mondo.
Frugando nel cassetto dei ricordi, il mio piatto preferito, di quando ero bambina, erano certamente le tagliatelle al ragù. Nella mia famiglia, le tagliatelle fatte in casa venivano preparate ( in quantità quasi industriale, dato il numero dei commensali ) in quelle occasioni particolari in cui tutta la famiglia si riuniva.
Solo il fatto di tirare la sfoglia con la macchinetta mi riempiva di orgoglio, e quando poi mi veniva servito il piatto di tagliatelle le assaporavo molto lentamente, con vero piacere; ancora adesso ricordo quella piacevole sensazione.
Questa che vi racconto è la ricetta della mia mamma,molto diversa dall’originale ricetta bolognese.
Dosi per 4 persone:

Ingredienti per le tagliatelle:
- 300 gr. di farina 00
- 3 uova biologiche
- qualche goccia di succo di limone biologico.
Esecuzione : fare una fontana sulla spianatoia con la farina, e al centro fare un incavo, rompere le uova e versarle nell’incavo con qualche goccia di limone, mescolare carpendo di volta in volta un po’ di farina, in modo che lentamente siano completamente assorbite. Impastare almeno per 15 minuti, poi lasciar riposare la pasta per alcuni minuti, quindi passarla a pezzetti nella macchinetta, sino ad ottenere una sfoglia dello spessore desiderato ( nel mio caso, n° 3 ). Lasciar asciugare la pasta qualche minuto, quindi passarla nell’apposita bocca per tagliatelle.

Ingredienti per il ragù:
- 200 gr. di carne macinata scelta di manzo
- 100 gr. di pancetta fresca macinata
- 70 gr. di fegatini di pollo, puliti e privati delle parti grasse
- 300 gr. di conserva di pomodoro fatta in casa
- 100 ml. di vino bianco
- 200 ml. di brodo vegetale
- 1 cipolla bianca di Chioggia
- 1 carota
- 1 gambo di sedano verde
- prezzemolo, rosmarino, alloro, salvia
- sale e pepe
- olio extra vergine di oliva

Esecuzione: far soffriggere il trito di pancetta e verdure, portarle quasi a cottura,( circa 10 minuti )aggiungere la carne tritata e il vino. Ad evaporazione del vino terminata aggiungere la conserva di pomodoro, sale e pepe e il mazzolino odoroso composto da alloro, rosmarino e prezzemolo. Cuocere per almeno 45 minuti a fuoco dolce, aggiungendo quando necessario del brodo di verdure. A questo punto tritare i fegatini di pollo ( una parte di fegatini andrà tritata in cubetti molto piccoli, una parte in cubetti leggermente più grandi ) ed aggiungerli al sugo assieme a qualche foglia di salvia. Continuare la cottura per altri 15-20 minuti a fuoco dolce.
A questo punto cuocere la pasta al dente, scolarla e farla saltare con il ragù. Spolverare il piatto con delle formaggio grana grattugiato, oppure in scaglie, e decorare a piacere con del prezzemolo fresco.

Come da tradizione, ho abbinato a questo piatto a del vino Malbeck delle Venezie.

Con questa ricetta partecipo al contest : "la tagliatella nazionale" della rivista "La cucina Italiana".





Notizie curiose sulle tagliatelle, fonte: Wikipedia.
Secondo una leggenda le tagliatelle sarebbero state inventate nel 1487 dal bolognese mastro Zefirano, cuoco personale di Giovanni II di Bentivoglio: in occasione del matrimonio di Lucrezia Borgia (che passò da Bologna nel viaggio verso Ferrara, per sposare il Duca di Ferrara, Alfonso I d'Este) per preparare la pasta si ispirò ai suoi biondi capelli. In realtà è soltanto una storiella inventata dall'illustratore e umorista bolognese Augusto Majani nel 1931.


« Fate una pasta d'ova e di farina,
E riducete rimenando il tutto
In una sfoglia, ma non troppo fina,
Uguale, soda e, sul taglier pulito,
Fatene tagliatelle larghe un dito.

Che farete bollire allegramente
In molt'acqua salata, avendo cura
Che, come si suol dir, restino al dente;
Poiché se passa il punto di cottura
Diventan pappa molle, porcheria,
Insomma roba da buttarla via.


Dall'altra parte in un tegame basso,
Mettete alcune fette di prosciutto
Tagliato a dadi, misto, magro e grasso;
Indi col burro rosolate il tutto.
Scolate la minestra e poi conditela
Con questo intinto e forma, indi servitela.


Questa minestra che onora Bologna
Detta la Grassa non inutilmente
Carezza l'uomo dove gli bisogna,
Dà forza ai muscoli ed alla mente
Fa prender tutto con filosofia
Piace, nutre, consola e così sia. »
(Lorenzo Stecchetti)
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mercoledì 3 febbraio 2010

Spaghetti con capesante e radicchio trevigiano



Ingredienti per 5 persone:

- 350gr. di spaghetti
- 400 gr. di polpa di pomodoro Mutti
- 8 piccole capesante
- 1 cipolla bianca di Chioggia
- 1 spicchio d'aglio
- 1 piccola carota
- 1 costa di sedano verde
- prezzemolo, salvia, rosmarino e alloro
- 1 peperoncino
- olio extra vergine di oliva
- sale e pepe


Esecuzione: sbucciate la cipolla e l'aglio, lavateli e tritatateli finemente assieme al sedano e alla carota.
Scaldate l'olio in un tegame e soffrigete le verdure, aggiungere 150 ml. di acqua e fate cuocere per 12 minuti, aggiungete a questo punto la polpa Mutti, rosmarino ,salvia, il peperoncino tritati finemente e la foglia di alloro e fate cuocere per altri 18 minuti. Lavate ed asciugate le capesante, una spuzzata di sale e pepe, un filo d'olio e fatele cuocere in una padella antiaderente 3 minuti per lato.
Nel frattempo cuocere la pasta al dente, scolatela e conditela con una parte del sugo.
Porre al centro del piatto la pasta, con sopra un cucchiaio di sugo di verdure, le capesante e intorno le foglie di radicchio trevigiano, decorare con del prezzemolo.

Consiglio di cuocere le capesante all'ultimo momento.

Una ricetta creativa, facile da preparare, e molto saporita.Se avete degli ospiti esigenti ve la consiglio. Il radicchio trevigiano non è una decorazione, ma una parte integrante del piatto.

Consiglio di abbinare a questo piatto del vino Pinot Sauvignon del Veneto Orientale.


Con questa ricetta e con grande onore che partecipo al primo giveaway di dEleciuoSly

Bannerino 1° Giveaway 2010: "Something rEd


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