giovedì 25 luglio 2013

Cubi di petto di pollo con panna Chef Leggera al Basilico e fiori eduli di fiordaliso



Oggi vi presento una ricetta semplice, leggera e veloce da realizzare. Sono arrivati ospiti improvvisi , e volete stupirli con qualcosa di originale veloce da preparare ? Questa ricetta fa al caso vostro. 

L’ingrediente che dona un tocco di classe al piatto è la panna Chef leggera al basilico, un prodotto “leggero”, con pochi grassi e calorie ma ricco di gusto. 

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martedì 23 luglio 2013

Verrine con crema di lattuga , pancetta croccante e cipolla in saor



Ingredienti per 6 persone :
• 120 gr. di lattughino OrtoRomi
• 1 ciuffo di basilico
• 1 ciuffo di prezzemolo
• 1 piccola patata lessa
• 50 gr. di caprino di capra Mauri 
• 1 cipolla bianca di Chioggia di medie dimensioni
• 50 gr, di pancetta leggermente affumicata a cubetti
• 100 ml. di vino bianco
• 1 spruzzata di aceto di mele
• 2 cucchiai di pinoli Life 
• 2 fette di pane raffermo del giorno precedente
• sale fino Gemma di mare 
• peperoncino dolce Ariosto 
• olio extra ergine di oliva

Procedimento : affettare sottilmente la cipolla , farla rosolare in un tegame con un filo di olio extra vergine di oliva, sfumare prima con l’aceto e una volto evaporato, abbassare la fiamma e aggiungere il vino bianco farlo sfumare e  continuare la cottura per altri 15 minuti. 

 Inserire nel boccale del frullatore il lattughino, il basilico, il prezzemolo , la patata lessa tagliata a cubetti, il caprino , un pizzico di peperoncino dolce e un filo di olio extra vergine di oliva, frullare il tutto sino d ottenere una morbida crema, poi regolare di sale, versare la crema di lattuga in un contenitore coperto e lasciarla riposa in frigo per 1 ora. 

 Eliminate la crosta al pane poi tagliatelo a dadini e fatelo tostare.
 Fate tostare i pinoli.
 Fate rosolare in un tegame antiaderente la pancetta in modo tale da eliminare il grasso in eccesso e da renderla croccante. 

 Suddividete la crema di lattuga nelle verrine, distribuite in ogni verrina la pancetta , i pinoli, i cubetti di pane tostato ed infine la cipolla in saor.

 Vino consigliato : Pinot grigio Veneto orientale IGP

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giovedì 18 luglio 2013

AsiagoCheesfida : i finalisti e il panino vincente




Il concorso Asiago Cheesfida ,iniziato lo scorso primo marzo, ha visto in gara ben 186 ricette di panini con l’Asiago DOP e una grande adesione da parte di tanti operatori professionali , blogger e appassionati che hanno voluto cimentarsi con una formula innovativa, di “democrazia gastronomica” basata su votazioni e eliminazioni direttamente dal web e sulla presenza di un giuria di qualità, formata oltre che dal Consorzio Tutela del Formaggio Asiago , da docenti dell’Università del Gusto di Vicenza e presieduta dalla food Stylist Barbara Torresan.
Lo scorso giovedì  11 luglio  la finale ha visto contendersi il primo premio tra 4 finalisti che hanno presentato il loro panino con Asiago DOP: da sx : Andrea Zinno :foodblogger  Tra pignatte e sgommarelli  , Eleonora Mauri : appassionata , Giulio Calgaro : ristoratore ,  Ilaria Gildone appasionata .
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martedì 16 luglio 2013

Insalata fredda di spaghetti




Questa ricetta è la prova che gli spaghetti non si abbinano solo a sughi caldi , ma sono ottimi anche per realizzare una deliziosa insalata di pasta. L’insalata di pasta che vi propongo oggi è adattata dalla ricetta dello chef Luisa Valazza : la ricetta mi ha colpito per la particolare combinazione di sapori , quindi ho deciso di provarla e il risultato finale è davvero sorprendente.

 Ingredienti per 4 persone:

• 300 gr. di spaghetti
• 90 gr. di Funghi Valentina Il grigliato Bio 
• 50 gr. di olive taggiasche
• 80 gr. di tonno Nostromo basso in sale 
• 50 gr. di lingua salmistrata
• la buccia di mezza arancia
• ½ cucchiano di basilico tritato
• 1 zucchina bio ( utilizzeremo sola la buccia )
• sale Genma di mare q.b.
• pepe nero
 • olio extra vergine di oliva Bontà di collina frantoio Stella 

Funghi Valentina è una moderna azienda agricola che dal 1980 coltiva il prataiolo (agaricus bisporus), conosciuto anche come champignon. L' amore per la campagna e la natura sono stati i principi ispiratori dell' idea imprenditoriale. La stessa passione che porta al conseguimento, nel rispetto di un' armoniosa convivenza con la natura, di un prodotto naturale e buono. Qualità, servizio al cliente, rispetto per l'ambiente, sicurezza e garanzia di un prodotto sano sono i percorsi della ricerca e della modernizzazione che fanno di questa azienda una fungaia specializzata nella produzione di Alta Qualità. 

Per questa ricetta ho utilizzato ho utilizzato i funghi grigliati Bio : il fungo colto di calibratura media, viene passato al forno che conferisce al prodotto, la caratteristica colorazione abbrustolita. Saporito e gustoso è molto versatile in cucina, ottimo accompagnamento per carni e salumi. 

Procedimento : Sgocciolate il tonno , tagliate a fettine sottili i funghi. Tagliate la scorza d’arancia a fettine sottili e fatela sbollentare. Tagliare a striscioline la parte verde della zucchina e fatela sbollentare. 
Tagliate la lingua salmistrata a striscioline . Tenetela al fresco , per incorporarla all’insalata poco prima di servire il piatto. 
Cuocere gli spaghetti in abbondante acqua salata, farli cuocere e scolarli al dente , passarli sotto un getto di acqua fredda , scolarli , versarli in un insalatiera e conditeli con un filo di olio extra vergine di oliva.
 A questo incorporare nell’insalatiera tutti gli ingredienti : il tonno, i funghi , le olive , le scorze d’arancia , le striscioline di zucchina , una parte delle lingua ,e il basilico , mescolare bene , salate pepate.

 Presentazione : posizionare al centro del piatto un nido di pasta, e posizionare sopra delle striscioline di lingua.

 Vino consigliato Verdiso IGT servito fresco.

 Un mix di sapori particolari in questo piatto, e unisce in se ingredienti provenienti sa diverse regioni dell’Italia, le arance della Sicilia, la lingua del Piemonte, le olive della Liguria, è ovviamente gli spaghetti la cui patria è Napoli.
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venerdì 12 luglio 2013

Bigoli con pesto di lattughino e rucola, crescenza di capra e cubetti di pomodoro al forno




Oggi vi presento un’originale pasta fredda , realizzata con dei bigoli, un antico formato di pasta veneta, di cui vi avevo parlato in questo post ; la pasta è condita con un pesto a base di lattuga , rucola, crescenza di capra. e mandorle .

 Ingredienti per 4 persone :

• 280 gr. di bigoli freschi
• 50 gr. di lattughino Ortoromi
• 50 gr. di rucola Ortoromi
• 1 ciuffo di basilico
• 1 cucchiaio di lamelle di mandorle Life 
• 50 gr. di crescenza di capra Mauri
• 4 pomodori ramati
• prezzemolo
• origano fresco
• sale fino
 • sale marino affumicato Gemma di mare
• pepe bianco
• olio extra vergine di oliva Bontà di collina frantoio Stella



Iniziamo con il preparare il pesto che sarà il condimento della pasta : inserite nel mixer il lattughino, la rucola , il basilico , le mandorle , la crescenza di capra e a filo a filo l’olio extra vergine d’oliva , frullate sino ad ottenere un morbido pesto, infine regolate di sale e pepe. Inserite il pesto in un contenitore e lasciatelo riposare in frigo per 2 ore. 

Per questa ricetta utilizzeremo sola la parte esterna dei pomodori , perché meno ricca di acqua . Tagliare a metà i pomodori , con un cucchiaio eliminare la polpa interna che utilizzerete a vostro piacimento , poi tagliare la parte esterna del pomodoro a cubetti.
 Foderare una pirofila con carta forno , distribuite i cubetti di pomodoro e inseriteli nel giorno già caldo a 280 ° per 5 minuti , poi girateli, abbassate la temperatura a 200 ° a fate cuocere per altri 10 minuti, spegnere il forno e lasciarli riposare sino a quando saranno freddi. 
Inserire i cubetti di pomodoro in una ciotola condirli con un trito di prezzemolo, origano,  un filo di olio extra vergine di oliva e un pizzico di sale affumicato, mescolare e tenere da parte.
 Cuocere la pasta in abbondante acqua salata , scolarla al dente , poi passarla sotto un getto di acqua fredda. A questo punto togliere il pesto dal frigo e condirla . 

Se volete prepararla in anticipo,  potete preparare e posizionare in una pirofila i nidi di pasta già conditi e lasciarli riposare in frigo sino al momento dell’utilizzo, basterà solo posizionare i cubetti di pomodoro sul piatto e inserire sopra il nido di pasta fredda. 

Presentazione del piatto : con l’aiuto di un coppa pasta rotondo della Guardini realizzare un primo strato di pomodoro al forno, poi posizionare sopra un nido di bigoli, e poi sopra dei cubetti di pomodoro al forno e alcune foglioline di rucola. 
Decorare intorno con delle gocce di pesto di lattughino e rucola.

 Vino consigliato : Pinot bianco IGT Veneto Orientale

Ho realizzato questa ricetta con la crescenza di capra Mauri , un formaggio fresco e delicato, così cremoso da sciogliersi in bocca dopo pochi secondi, ideale per realizzare un morbido pesto, perfetto per l'estate.

Grazie all’ alto contenuto di vitamine e sali minerali, è un vero concentrato di benessere, ideale per una dieta sana, varia ed equilibrata. Perfetto per l’alimentazione dei più piccini, è inoltre un ottimo ingrediente per arricchire di sapore le ricette della stagione più calda: dalle insalate alle quiche, spalmato su pane o grissini come appetizer, o semplicemente accompagnato da verdure di stagione. Dall’inconfondibile sapore avvolgente, la Crescenza di Capra Mauri è fonte di sostanze indispensabili per la salute dell’organismo. L’alta percentuale di vitamina B6, di vitamina A, di calcio, potassio e selenio è ottimale per mineralizzare le ossa, mentre il bassissimo contenuto di colesterolo lo rende adatto in ogni tipo di dieta. Grazie alla maggior presenza di acidi grassi a catena corta, il formaggio risulta inoltre più digeribile, ed essendo simile al latte materno, , può essere un’ottima alternativa per chi ha intolleranze al latte vaccino o a quello di soia.
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lunedì 8 luglio 2013

MAURI IL PIACERE DEL FORMAGGIO 100% ITALIANO




Dall'Australia agli USA a Russia ed Estremo Oriente, Mauri , azienda italiana leader nella produzione casearia, esporta in tutto il mondo l'eccellenza e la qualità dei suoi prodotti. 12 mila metri quadri suddivisi in due stabilimenti, 150.000 litri di latte italiano lavorato quotidianamente, 5.000 tonnellate di formaggio prodotto ogni anno: sono questi i numeri di Mauri, azienda 100% italiana oggi marchio di eccellenza del Made in Italy nel mondo. 
Con quasi cento anni di storia, l'azienda leader nella produzione casearia dal 1920, sta vivendo dal 2005 un successo crescente sul piano internazionale portando in ogni angolo del mondo il piacere e l'alta qualità del formaggio italiano: gorgonzola, taleggio, duetto e mascarpone sono i prodotti più richiesti non solo da USA, Europa (Svezia, GB, Olanda, Spagna) e Russia, ma anche da nuovi mercati come Canada, Australia ed Estremo Oriente dove Corea e Hong Kong risultano oggi tra i principali paesi importatori.
 Il perfetto connubio tra innovazione e tradizione casearia, uniti alla qualità e alla diversificazione del prodotto, sono gli elementi distintivi dell'azienda di Pasturo, a pochi chilometri da Lecco, che ne hanno decretato il successo internazionale, tanto che oggi Mauri, sotto la guida di Nicoletta Merlo, pro-nipote del fondatore, ha oggi 100 dipendenti e produce e distribuisce in tutto il mondo formaggi d'eccellenza raggiungendo anche frontiere inedite come Cuba e Santo Domingo. Giunta alla 4° generazione della famiglia, la Mauri ha saputo tenere ben saldo il legame con il territorio lombardo della Valsassina puntando sul know-how della tradizione casearia locale e sugli alti standard qualitativi, con un forte orientamento all'innovazione. 
E' di qualche anno fa, ad esempio, il lancio del Caprì di capra e dei Fioroni di Capra Mauri, formaggi che hanno dato vita ad un nuovo segmento di mercato e che oggi sono imitati da tutti. 

Fondata nel 1920 da Emilio Mauri in Valsassina, dopo soli 9 anni l'attività artigianale si trasforma in una vera azienda con il nuovo stabilimento di Pasturo (LC), area naturalmente predisposta alla produzione e stagionatura dei prodotti grazie all'aria speciale e alla presenza delle lanche, le grotte naturali caratterizzate dai tipici soffioni di aria umida, in grado di conferire al formaggio sapore e personalità uniche. Nel giro di pochi anni, i prodotti varcano i confini regionali e nazionali, e nel 1938 la Mauri diventa “società per azioni” dando vita a un'ulteriore fase di sviluppo dell'attività che porta l'azienda ad aprire un centro di raccolta del latte a Magenta e nel 1951 un nuovo caseificio a Treviglio (BG).
 Nel solco della tradizione sono state mantenute le stesse sedi produttive di 50 anni fa, con un approccio orientato alla modernizzazione delle strutture secondo i più aggiornati standard di qualità, impianti alimentari e controlli. 
 Nel tempo infatti, le sedi hanno vissuto un continuo processo di modernizzazione: a Treviglio si trova l'innovativo centro di raccolta del latte e di produzione del formaggio fresco. Nelle grotte di Pasturo prosegue, secondo tradizione, la stagionatura del Taleggio D.O.P. e di parte del Gorgonzola oltre al confezionamento dei prodotti, grazie al moderno impianto inaugurato nel 2004, completamente ristrutturato secondo tecniche bio-edilizie a basso impatto ambientale. A Novara si trova infine lo stabilimento di stagionatura del Gorgonzola D.O.P. di casa Mauri.
 Con una vastissima gamma di formaggi, più di 50 specialità tra freschi e stagionati, la Mauri, grazie alla sua continua volontà di sviluppo e la sua esperienza, riesce a proporre al mercato italiano e a quello estero, prodotti in linea con i gusti e le normative.
Giovedì scorso , assieme ad un gruppo di blogger , siamo andati in visita allo stabillimento Mauri di Pasturo, immerso nel verde della Valsassina.

 Ad accoglierci uno dei capisaldi dell'azienda, il Sig. Franco Vizzardi , che lavora alla  Mauri da 55 anni.


Entrati nello stabilimento la prima lavorazione che abbiamo visto è stata la salatura e pilitura del taleggio:


Qui' il sig. Franco , ci spiega che il  sistema d'aerazione naturale della montagna rende l’ambiente perfetto per la stagionatura. Una serie di profonde fessure nella roccia collega tra loro le grotte determinando la circolazione di particolari correnti d'aria umida, dall'alto verso il basso, che garantiscono la temperatura ideale in ogni stagione. Tali caratteristiche ambientali non sono riproducibili artificialmente, per questo i prodotti Mauri stagionati in grotta sono inimitabili e riescono a soddisfare i gusti di una clientela internazionale. Da queste bacheche si vedono le grotte di stagionatura.


Quì vediamo la lavorazione finale dei fioroni di capra: delicati al palato, si contraddistinguono per la loro morbida consistenza e il colore bianco anche in superficie. E, oltre alla versione classica, si trovano anche “speziati”, nelle referenze al pepe nero, all’erba cipollina, alla paprika e al peperaglio, per chi ama il gusto deciso degli aromi.



Ogni cliente ha i suoi gusti e le sue richieste, uno dei maggiori acquirenti del taleggio è l'Australia , che desidera il prodotto senza muffe.
 

La confezione talegggio de luxe


Una forma di gorgonzola dolce sezionata a metà , notate la cremosità del formaggio che lo rende irresistibile. Il sig. Franco ci ha spiegato che il gorgonzola dolce e il gorgonzola piccante hanno stagionatura diverse, infatti il gorgonzola dolce ha una stagionatura di 60 gioni, mentre quello piccante di 90 giorni. 


Le antiche grotte di stagionatura del formaggio


panoramica esterna dello stabilimento


L’altissima qualità dei suoi prodotti permette alla Mauri di ottenere annualmente i più prestigiosi riconoscimenti nel settore. Solo per citarne i più recenti: Bontàzola Piccante e Bontàleggio Mauri hanno conquistato nelle rispettive categorie “Blu Cheese” e “Continental Cheese”, la Gold e la Silver medal, in occasione dell’ultima edizione del World Cheese Award 2012. Sempre nello stesso anno BonTàleggio e Bontàzola si sono aggiudicati la medaglia d’argento in occasione dell’International Award di Nantwich. Nel 2010, inoltre, il gorgonzola Mauri, sia il Dolce che il Piccante, ha ottenuto tre stelle dalla severa giuria del Great Taste Award 2010, l'olimpiade mondiale dei prodotti caseari, mentre l'anno precedente, le 3 stelle d'oro sono state assegnate al Bontàzola Mauri. Da sempre attenta a sviluppare una strategia produttiva che rispetti la sicurezza sul lavoro e quella dell'ambiente, nel febbraio 2011 Mauri ha ottenuto 3 importantissime certificazioni: la OHSAS 18001 relativa al Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza sul Lavoro (SGSL) dell'azienda, la ISO14001, secondo la quale viene dichiarata volontariamente il grado di impatto ambientale dei propri processi, prodotti e servizi. E la ISO 22000 FSSC-PAS, che consente di aderire agli standard di sicurezza agroalimentare nell'ambito dei processi produttivi della filiera. Me c'è di più: tutti gli stabilimenti sono certificati ISO 9001/2000, BRC, IFS, SA8000. 


ed infine una selezione dei prodotti Mauri


Un sentito ringraziamento al sig. Franco Vizzardi e a tutto lo staff  Mauri, grazie per la bella giornata. Daniela e Diocleziano.
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venerdì 5 luglio 2013

Mostra Venetkens and TASTE THE PAST




E' in corso dal 6 aprile fino al 17 novembre, presso il Palazzo della Ragione di Padova, prestigioso edificio e simbolo conosciuto a livello internazionale della città di Padova, la mostra "Venetkens Viaggio nella terra dei Veneti antichi", che ospita quasi 2000 reperti archeologici che "raccontano" la Storia della civiltà che fiorì in Veneto e in Friuli Venezia Giulia tra il 1200 e il 200 a.C, poi assimilata pacificamente dai Romani.
Due venerdì al mese con inizio alle ore 18, un produttore , imprenditore veneto e i loro prodotti verranno coinvolti in un itinerario guidato della mostra dove, tra gli altri, verranno osservati e descritti reperti collegati direttamente alla produzione del cibo e delle bevande degli antichi Veneti.

Gli eventi prendono il nome di "Taste the Past" ovvero assaggiare il passato, perché si collegano direttamente all'esposizione e al cibo degli antichi "Venetkens".
Io ho avuto la fortuna di partecipare all'evento Taste the paste del 21 giugno 2013 : "Il vino degli antichi veneti" è seguita poi una degustazione con l'accostamento di due prodotti preziosi e rari : il vino Venissa dell'azienda Bisol  ,  di cui si producono circa 2000 bottiglie all'anno e il torrone Scaldaferro al miele di barena di cui si producono circa 2500 pezzi all’anno. 

 Un vino ed un miele antichi , che provengono dal medesimo ecosistema lagunare.


Gianluca Bisol ci ha presentato il vino Venissa ,  un vino bianco, fermo, prodotto da piante di un’antica varietà veneziana, la dorona, coltivata fin dai tempi in cui i veneziani si rifugiarono sulle isole della laguna fuggendo dai barbari. Venissa è il nome di una tenuta di proprietà del Comune di Venezia situata nell’isola di Mazzorbo, di fronte a Torcello. Questo nucleo di isole è di fatto il cuore antico della Serenissima, dove per primi si insediarono quanti fuggivano dalla terraferma invasa da Attila. La tenuta in cui si produce il vino è situata nella parte nord dell’isola, ed è stata trasformata in un vigneto assolutamente unico al mondo, con annessi centro di formazione, educazione e ricerca agroambientale Venissa è un vino complesso, con sentori di spezia e susina, mandorla, albicocca e tiglio, è salmastro e iodato, con note di fiore di pesco e ribes bianco, arancio e resina.

 Alla degustazione del vino Venissa è stata abbinata un’edizione limitata del mandorlato Scaldaferro al miele iodato della barena veneziana e mandorle pugliesi.

La barena, come ha spiegato il sig. Scaldaferro,  è quella parte emersa della laguna di Venezia che subisce il flusso delle maree, scomparendo sott’acqua per parte della giornata: in questo ambiente estremo cresce una pianta che si è adattata all’acqua salmasta, il limoneum selvaticum o sparto della barena. Dai fiori di questa pianta, le api, poste su palafitte al centro della laguna, producono il miele di limoneum selvaticum, con cui viene prodotto il mandorlato Scaldaferro, connotato da forti sentori salini e leggermente amarotici. 

Entrambi i prodotti mi hanno conquistato e la degustazione combinata di questi due prodotti mi ha permesso di conoscere un particolare mix di sapori , inaspettato e molto gradevole al palato.

Con questo particolare torrone edizione  limitata ho realizzato due ricette  :


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Patè di fegatini, caramello alle fragole , timo, fragole e maggiorana.


“Oggi partecipo al gioco CHEF IN RADIO di APERIJ condotto da MANUJ, un programma di RADIO REPORTER97.IT in collaborazione con ATMOSFERA ITALIANA”.

 
Per questa occasione  ho realizzato  un originale finger food : si tratta di un patè di fegatini di pollo realizzato con tecnica misto francese-toscana, abbinato al caramello alle fragole , fragole fresche , timo e maggiorana.

 Ricetta adattata da Parmesan et Paprika.
 Ciotoline finger food Algia 

Ingredienti per il patè :
• 270 gr. di fegatini di pollo
• 70 gr. di panna Chef leggera
• 70 gr. di burro
• 500 ml. di latte per far spurgare i fegatini
• 1 bicchierino di marsala
• 2 foglie di alloro
• 4 grani di ginepro
• 1 spicchio d’aglio
• sale fino  Gemma di mare
• pepe nero

 Per il caramello alle fragole :
• 100 gr. di zucchero
• 60 gr. di fragole
• 30 ml. di aceto balsamico
• 2 cucchiai di acqua

Inoltre alcune fragole , 2 rametti di timo limone, 2 rametti di maggiorana.


Procedimento : lavare con cura i fegatini, eliminare eventuali parti grasse e nervatura, metterli a bagno ( spurgare ) nel latte e lasciarli riposare per 2 ore in luogo fresco. Trascorso questo lasso di tempo scolate i fegatini e asciugateli con carta cucina.
 In un tegame antiaderente fate soffriggere a fuoco dolce una noce di burro, lo spicchio d’aglio , l’alloro e il ginepro. Aggiungete quindi i fegatini e sfumate con il marsala, e fate cuocere per 7/8 minuti, devono rimanere rosati nella parte interna. Salare e pepare. Eliminate lo spicchio d’aglio e le foglie di alloro.
 A parte in un tegamino portare a bollore la panna e il burro rimasto, poi spegnere il fuoco. Versate il composto nel mixer assieme ai fegatini. Frullare sino ad ottenere un composto fluido, poi passatelo al chinoise. Versate il composto in una piccola pirofila rettangolare, copritelo con film trasparente e lasciatelo riposare in frigo per 12 ore ( una notte ). 

Circa 2 ore prima di servire il piatto prepariamo il caramello : porre sul fuoco una casseruola dal fondo spesso, versare lo zucchero e un cucchiaio d’acqua, non mescolare e quando lo zucchero si trasforma in caramello e prende un bel colore ambrato, togliere dal fuoco e aggiungere rapidamente l’altro cucchiaio di acqua. Mescolare e aggiungere l’aceto balsamico, continuate a mescolare e per ultimo aggiungete le fragole tritate.
 Rimettere la casseruola sul fuoco, a bassa temperatura per 3 minuti, poi togliete dal fuoco la casseruola e lasciatela riposare per 10 minuti.
 Passate il caramello al setaccio per separare la polpa delle fragole dal caramello, lasciatelo raffredare, poi conservate il caramello ottenuto in frigo, in un contenitore chiuso ermeticamente .

Tagliare il patè a cubetti e conservarlo in frigo fino al momento del servizio.

Presentazione : versare un po’ di caramello alla fragola in ogni ciotolina finger food, posizionare sopra il cubetto di patè, poi di seguito ,alcune foglioline di timo limone, una fettina di fragole ed infine due foglioline di maggiorana.

Vino consigliato : Pinot Rosa frizzante.

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martedì 2 luglio 2013

Gateau di patate light e le frittelle di bucce di patate - ViviDanone.it



Il gateau di patate (detto anche gatò di patate, dal francese gâteau) è un tipico piatto della cucina napoletana e siciliana a base di patate, molto saporito e calorico , ve ne avevo già parlato in questo post.
 Oggi ho realizzato una mia versione più leggera rispetto alla ricetta della tradizione : ho farcito il gateau con una crema a base di lattuga ricotta e caprino , poi ho insaporito il piatto con del prosciutto cotto di tacchino light. 
Viene tradizionalmente servito come antipasto , ma dato che in questa mia versione sono comunque presenti calorie consiglio di servirlo come piatto unico abbinato ad un insalata. 

 Ingredienti :
• 1 Kg. di patate vecchie
• 1 uovo bio
• 160 ml. di latte
• 30 gr. di parmigiano reggiano
• 50 gr. mozzarella di bufala campana DOP
• 3 fette di prosciutto di tacchino light
• 50 gr. di pane grattugiato 
• sale
• pepe nero in grani
• rucola
• salsa di pomodori confit al forno
• una noce di burro
• olio extra vergine di oliva
• condimento Flaminio al Mosto d’uva cotto

Per la crema di ricotta, caprino e lattuga :
•120 gr. di ricotta
• 80 gr. di caprino caprì leggero Mauri
•70 gr. di lattughino OrtoRomi
•30 gr. di rucola OrtoRomi
•1 ciuffo di basilico
•1 cucchiaio di lamelle di mandorle olio extra vergine di oliva

Procedimento : lessare le patate con la buccia, per non far assorbire troppa acqua . E’ assolutamente indicato per questa ricetta ,usare delle patate vecchie, perché l’amido deve essere ridotto al minimo. Le patate devono bollire per 40° minuti circa , poi foratele con un bastoncino per verificare la cottura. Quando le patate saranno ancora calde pelatele (e mi raccomando no ìn gettate le bucce ) , passatele allo schiacciapatate.
 Versatele in una terrina, unite l’uovo , il latte e il formaggio grattugiato , mescolate sino ad ottenere un composto omogeneo , infine regolate di sale e pepe.

 Passate al setaccio la ricotta e il caprino.
Inserite nel boccale del frullatore le verdure , le mandorle e olio d’olio q.b. dove ottenere una morbida crema alla quale aggiungerete il composto di ricotta e caprino , frullate nuovamente, e se necessario aggiungete a filo a filo altro olio extra vergine di oliva, dovete ottenere un composto dalla consistenza spalmabile.
 Imburrare una tortiera apribile della Guardini e cospargela con del pane grattugiato.
 Fare uno strato con metà composto di patate, facendolo aderire al fondo e alle pareti della teglia. Distribuire un primo strato di crema di lattuga, posizionare sopra le fette di prosciutto di tacchino poi un altro strato di crema di lattuga e poi la mozzarella tagliata a striscioline Coprire con il resto del composto di patate.
Spennellare con olio EVO e cospargere di pan grattato in uno strato uniforme.

Cuocere in forno già caldo a 200° per circa 35-40 minuti, finché la superficie risulti ben dorata.

Presentazione : porre sul piatto uno strato di salsa di pomodorini confit al forno posizionare sopra una porzione di gateau ed infine decorare con della rucole e con delle gocce di condimento Flaminio al mosto d'uva cotto.

Vino consigliato : Verdicchio di Jesi.

 Vi ricordate delle bucce di patate che avevo conservato ? Le nostre nonne ci hanno insegnato che in cucina non si butta mai niente!  Avete spelato le patate, vi ritrovate con una quantità di bucce e non sapete cosa farne? 
Guardate questo video , Lisa Casali ci insegna, come utilizzarle per fare delle ottime frittelle !

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